CACCIATORI E PREDE.


Ogni mattina ti svegli dal sonno ma non dall'incubo. Dormi vestito con gli abiti che hai trovato e le tasche piene di fortuna, se fortuna hai avuto.
Lo stomaco è sempre vuoto, la gola è sempre secca.
Maledici il freddo che ti penetra nelle ossa. Per te il caldo é più sopportabile e fa sentire vivi e coscienti. Il freddo invece ti avvicina mentalmente alla morte e ai tuoi quotidiani compagni di vita. Quelli che una volta erano i tuoi simili.
La schiena duole per aver dormito abbracciato ad un piccone e con la testa sorretta da uno zainetto, pieno di lattine e cibo che sei riuscito a trovare tra le rovine delle città che hai visitato. Città deserte senza anima n'è vita, popolate da esseri privi anch'essi di tali attributi.
Le stesse domande ti tormentano e le risposte si fanno sempre più distanti e meno importanti. I problemi ora sono altri e più concreti: mangiare, bere, nascondersi e sopravvivere. 
Spesso ricordi dove hai deciso di accamparti e la mattina seguente ti ritrovi vivo nel luogo che avevi deciso di chiamare casa per una notte. Altre volte ti svegli in un prato o in un edificio senza ricordare come ci sei arrivato. In quei casi un brivido ti scuote immaginandoti incosciente disteso all'aperto, in balia di qualsiasi attacco. Saresti potuto morire nel sonno azzannato da un morto o da un animale senza poter reagire, senza possibilità di successo. L'unica cosa certa ad ogni risveglio é lo spettacolo macabro e svilente che ti si parà davanti ad ogni tua incursione nei centri abitati in cerca di vivande e beni di prima necessità. Cadaveri, uomini morti che camminano, ovunque.
Odore di sangue e stracci che si mischia a quello del cibo avariato e degli escrementi di animali ormai diventati i padroni del territorio.
É ora di colazione e StranoCaso estrae dallo zainetto una mela e una scatoletta di tonno. Spinge giù il cibo in gola con l'aiuto di una bibita gasata. Mastica a brevi intervalli per permettere all'udito di percepire comunque qualsiasi rumore possa presagire l'arrivo di un ospite indesiderato.
Ogni ospite in questa vita sarebbe indesiderato. Che si tratti di uno zombie o di un sopravvissuto come te.
L'acqua torbida di un rivolo ti strappa dagli occhi le ultime tracce di una notte poco riposante prima che il suono di erba calpestata ti faccia trasalire obbligandoti a lasciare il ruscello per infilarti in un cespuglio di rovi e spine. Poco più a nord un cervo corre e salta terrorizzato dalla figura distorta che lo insegue. Non c'è possibilità per l'inseguitore di raggiungere la preda ma sembra che il gioco stia andando avanti da ore e il cervo appare stanco. Ad ogni vantaggio acquisito si ferma un poco per riposare. Ciò permette al cacciatore di guadagnare il distacco e tutto si ripete per l'ennesima volta. Ancora qualche metro di salti e scambietti poi di nuovo le due figure si riavvicinano senza mai coincidere. Valuti se intervenire e provare a strappare quell'animale stanco dalle mire di quel cadavere ambulante. Certo non per regalargli una fine migliore. No, con solo l'aiuto di un piccone è meglio restare nascosto e osservare. Il cervo stremato non si accorge dell' arrivo, in direzione opposta, di altre figure affamate richiamate dal rumore degli zoccoli e dai rantoli del primo inseguitore. In un secondo il cervo é circondato. In un attimo ha due sagome attaccate al collo e una che guadagna terreno per servirgli lo stesso trattamento. Saggia decisione StranoCaso quella di restare fermo dove sei. Volti lo sguardo e ti allontani indispettito dal furto del pranzo subito. Cammini sotto vento per non allertare i commensali che hai appena abbandonato. Scegli un sentiero poco battuto che ti porterà senz'altro in un posto simile a questo e non ti preoccupi di segnare il tuo passaggio o annotarti, anche mentalmente, una sorta di mappa o percorso che possa darti l'illusione di sapere dove sei e dove stai andando. Non importa dove o quando o perché sei qui. Non importa chi o cosa ti sta puntando da circa 800 metri con un mirino telescopico oltre quelle rocce. Hai visto il lampo del riflesso del sole su quella lente mentre ti lavavi il viso nello stagno. Se avesse voluto ucciderti l'avrebbe già potuto fare decine di volte. Ora vuoi solo capire chi o cosa si celi dietro quel vetro luccicante. Ma prima devi fingere di andartene, raggiungere quel fienile in lontananza e una volta aggirato l'edificio decidere la prossima mossa per sorprendere il curioso e titubante cecchino.

SEI UNO STRANOCASO UMANO.


Rimani immobile davanti alla finestra.
Ti senti rinato ma con te non hai più niente del passato.
Il mondo la fuori non è peggiore di come era ieri e se domani sarà altrettanto dipende tutto da come impiegherai le prossime ore. Ora fermati un attimo e rifletti:
Chi eri ieri e ora chi sei?
Che cosa ha cancellato tutto quello che conoscevi di te e del mondo e l'ha tramutato nell'oblio che vedi la fuori adesso?
Come ti dovrai comportare e quale strada intraprendere?
Per ora puoi solo uscire da quell'angusta stanza imbrattata di sangue non tuo e scegliere uno dei punti cardinali da seguire.
Chi eri ora non importa più. Solo chi sei adesso ha importanza.. e chi sei?
E' strano, non può essere successo tutto per caso. E' strano non avere un passato al quale aggrapparsi.
Il caso ha voluto che ti trovassi qui in questo strano giorno e guarda caso non sei solo.. C'è chi ti guarda da oltre quella stanza.
Un' ammasso di carne e stracci per la verità non molto diverso da te.
Digrigna i denti e si trappa le unghie sull'asfalto. Accovacciato dall'altro lato della strada a ridosso del bosco fitto e scuro che ne fa risaltare la figura.
I vostri occhi si incrociano ancora per un istante, poi lui fa la prima mossa e balza nella tua direzione. Usa quattro arti come appoggio ed emette un ringhio poco rassicurante.
Ora non sembra più un essere umano.
Ora tu e quello strano quadrupede siete palesemente diversi.
Lui ti vuole e anche questo non è un caso.
Ti chiedi ancora chi sei? Cosa devi fare? Ti chiedi ancora il perché?
Tu sei uno StranoCaso Umano in un mondo che di umano non ha più nulla di identificabile. Era così ieri e sarà così anche domani, qualsiasi sia la decisione che prenderai nei prossimi 4 secondi che ti separano da quella figura che incombe.
Non riflettere e agisci. Vattene da qui. Penserai alle tue domande mentre corri lontano da questo posto.
Non fidarti di nessuno. Non condividere con nessuno. Non dar retta a nessuno e soprattutto non farti seguire. Trova un riparo prima della notte e una scure per difenderti. L'importante ora è bere, mangiare e vivere. Ciò che è importante ora è restare uno StranoCaso Umano, ma vivo, tra tanti strani umani morti che camminano.
Ed è con questo pensiero che StranoCaso apre la porta della casa che, fino a pochi secondi prima, gli sembrava un rifugio sicuro, dribbla il goffo esemplare poco Umano che sta per saltargli alla gola e corre. Corre oltre la strada, dentro al bosco, oltre gli arbusti e gli alberi caduti fino a perdersi nel niente. Un niente pieno di occhi e orecchie.
Allora cosa è cambiato da un tempo? Nulla, assolutamente nulla.